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Divieto per l’avvocato di domandare percentuali su quanto pagato dalla Compagnia Assicurativa

DOMANDA: Ho avuto un incidente in auto e ho affidato la pratica ad un avvocato, che ora mi chiede di pagargli la percentuale su quanto ho preso dall’assicurazione a titolo di compenso. E’ corretto?

COSA DICE LA LEGGE: No, non è corretto.

L’accordo con cui un avvocato impone al cliente di pagargli una percentuale sul risultato di quanto ottenuto, ovvero di quanto quest’ultimo percepirà a titolo di risarcimento, in questo caso dalla Compagnia Assicurativa, è vietato dal Codice Deontologico (art. 25, comma II), e come tale è nullo.

Nel caso di specie, peraltro, appare opportuno mettere a conoscenza degli utenti la circostanza che nella quasi totalità dei casi, è già la Compagnia Assicurativa che si occupa di remurenare l’avvocato per l’attività svolta in favore del proprio Cliente, in una misura percentuale che arriva fino al 10% di quanto percepito a titolo di danno biologico.

Ed è diritto dell’infortunato essere messo a conoscenza dalla Compagnia Assicurativa di quanto quest’ultima ha pagato, a titolo di spese legali, al proprio avvocato.

In pratica, quindi, il legale che domandi somme anche al proprio Assistito, finisce, di fatto, per guadagnare due volte.

Il consiglio, quindi, è quello di affidare la propria pratica di risarcimento danni ad un avvocato che non chieda percentuali sulle somme percepite a titolo di risarcimento.

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